Poloniato/Polloniato – Una famiglia di ceramisti a Nove
La mostra racconta gli esiti in ceramica realizzati da diverse generazioni di membri delle famiglie Poloniato/Polloniato nell’ultimo secolo.
L’esposizione ripercorrere attraverso una accurata selezione di opere l’attività decorativa e plastica in ambito artigianale, in particolare in relazione con la manifattura Barettoni, già Antonibon, ma
anche la ricerca artistica più recente. Sarà quindi possibile vedere opere dei vari Poloniato/Polloniato a partire da figure storiche quali Giovanni, Luigi, Giulio, Domenico e Aldo, per passare a quanti sono tutt’oggi operanti: Loretta, Flavio, Diego, Marco Maria, POL e Giulio (secondo nel nome).
Come si legge nella presentazione presente in mostra:
“La storia del paese di Nove è recente e lo svela il nome stesso: quelle terrae novae bonificate e coltivate nei pressi del fiume Brenta in tempi di cui s’è persa memoria. Nato come piccola comunità rurale della campagna veneta, costruendo e sfruttando i canali d’acqua che l’attraversano, l’economia si è in seguito evoluta prediligendo, tra le altre, la lavorazione della ceramica artistica
sino a tempi recenti.
In questo contesto così lontano dalla ribalta eppure a lungo centro nevralgico di riferimento, soprattutto per le produzioni in terraglia, sono molte le famiglie che hanno contribuito alla maturità manifatturiera locale. La famiglia dei Poloniato/Polloniato è esattamente questo: una dinastia allargata, presente in alcune manifatture storiche con qualifiche diverse, specialmente gli Antonibon poi Barettoni e i Viero. Operai e artigiani che hanno mostrato dedizione e costanza, ma anche l’ambizione di creare qualcosa di nuovo.
Le generazioni rappresentate in questa mostra, toccano periodi differenti ormai lontanissimi tra loro, eppure rimane un originale tratto comune: sono figure che hanno scelto di impegnare i propri talenti, studiando e riprendendo una tradizione locale con creativa maestria. Da un lato gli avi hanno tracciato con mano lieve e sicura innumerevoli decorazioni e modellato con altrettanta fermezza le forme più ardite. A seconda della propensione e delle diverse mansioni svolte, hanno maturato professionalità riconosciute e portate anche al di fuori dello stretto ambito lavorativo, ad esempio, nell’insegnamento. Dall’altro le ultime generazioni hanno varcato le consuetudini dell’artigianato ponendo lo sguardo e favorendo l’interazione con altri ambiti espressivi. La pratica sulla materia e sulle sue declinazioni tra maiolica, terraglia, porcellana e altro, si è confrontata ed è presente come consapevole scelta progettuale che interseca l’arte contemporanea e il design.
Le opere esposte tracciano un percorso che è, al contempo, cronologico e stilistico, dando forma colore agli stili di un tempo, alle evoluzioni personali e alla ricerca attuale. Con la quieta costanza e la dedizione di un sentire comune, si presentano per quello che sono: una famiglia di appassionati e attenti cultori della ceramica.”